lunedì 25 gennaio 2010

LA STAMPA Pallottola al sindaco firmata "No Tav" - 26/01/2010

torino
Prima i presidi No-Tav di Borgone e di Bruzolo incendiati da sconosciuti che, in un caso, hanno pure lasciato la firma «Sì Tav». Ieri mattina, nella posta del sindaco una busta contenente un proiettile calibro 9 e uno scritto con accuse farneticanti e sgrammaticate a Sergio Chiamparino: «Caro sindaco sei un fasista (senza la “c”, ndr), non andare di notte in valle a fare i sondaggi, abbi il coraggio di farli davanti a tutti», firmato «ValSusa partigiani 2010». Insomma, ieri c’erano tutte le condizioni per rendere ancora più incandescente il clima fra gli schieramenti pro e contro la Torino-Lione.

Invece, complice quel po’ di buonsenso che dovrebbe sempre albergare tra persone adulte e che evidentemente non ha ancora abbandonato i principali esponenti del «Sì Tav» e del «No Tav», la giornata s’è conclusa con un significativo ordine del giorno approvato all’unanimità dalla Sala Rossa con la quale la città sostiene che gli incendi e l’intimidazione al sindaco «appaiono tanto più gravi in quanto lanciano chiari segnali violenti e intimidatori volti a impedire un sereno confronto sulla questione». Per questo motivo la Sala Rossa «esprime solidarietà al sindaco e la più ferma condanna» sia delle minacce che ha ricevuto Chiamparino, sia dei roghi dei presidi No Tav in Val di Susa.

Il documento, firmato dal presidente del Consiglio Castronovo e dal vice Michele Coppola, il primo di Rifondazione, il secondo del Pdl, non è stato nemmeno discusso come stabilito dalla conferenza dei capigruppo per non correre il rischio di incappare in incomprensioni. Le uniche perplessità le hanno sollevata la Pd Lucia Centillo, il dipietrista Petrarulo e Monica Cerutti di Sinistra e Libertà che hanno chiesto che la solidarietà venisse estesa anche sindacalista Pibiri e a Antonio Ferrentino, il primo fatto oggetto di un antipatico striscione da parte dei No Tav, il secondo perché la busta con il proiettile indirizzato a Chiamparino al posto del francobollo aveva la scritta: «Tassa pagata da Berlusconi e Ferrentino».

La cosa significativa è che davanti a Palazzo Civico una cinquantina di militanti No Tav, con tanto di bandiere, slogan di prammatica («Sarà dura», «Ora e sempre Resistenza», «No Tav, no Tav») e controllata da uno schieramento imponente di poliziotti, chiedeva di poter incontrare il Consiglio comunale per consegnare, provocatoriamente, una scatola piena di «Bugie di Virano» e un’altra di cenere proveniente dai roghi che hanno distrutto i due presidi. Ma soprattutto chiedevano che una loro delegazione venisse ricevuta per poter consegnare un documento con il quale, sostanzialmente, chiedevano le stesse cose che la Sala Rossa stava approvando in quel momento e cioè che «i roghi e il proiettile a Chiamparino fanno parte della stessa strategia di chi vuole avvelenare il clima civile in un momento delicato per il territorio».

A riceverli è invece stato il presidente Castronovo, ma senza ceneri. Sulle quali il sindaco non è stato leggero: «Premesso che sono solidale con i No Tav per i roghi dei due gazebo e che non li ritengo responsabili del proiettile arrivatomi con la posta, devo anche dire che se la consegna di quelle ceneri voleva simbolicamente indicare che i mandanti dei roghi sono qui in Comune, con lo stesso criterio io potrei indicare che i mandanti del proiettile sono i No Tav». Parole alle quali hanno fatto eco quelle del leader dei No Tav, Alberto Perino: «Il proiettile è una montatura organizzata col solito copione trito e ritrito del proiettile inviato al politico di turno. Nel 2005 a ricevere i proiettili era Mercedes Bresso, ne riceveva due per volta». Addosso al sindaco, nel corso della giornata, è piovuta la solidarietà di mezza città.

Dal rivale Ghiglia (An-Pdl): «Il dialogo tra le parti non sarà messo in pericolo da un gesto così vigliacco» ai segretari del Pd, Morgando e Cuntrò: «Roghi e minacce sono atti finalizzati esclusivamente a far crescere la tensione: dimostriamoci responsabili». E poi la segreteria Cgil con il responsabile regionale Vincenzo Scudiere e l’Ugl. I ministri Ronchi e Matteoli si sono fatti vivi al telefono per solidarizzare con Chiamparino «oggetto di un gesto sconsiderato. Sono certo che quanto accaduto non intaccherà il suo impegno a favore della Tav».

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